Decidere,
per GeneDia, di produrre kits applicativi di Biologia Molecolare in
Italia a partire, nell'ormai lontano 1992, praticamente dal nulla,
non è stata una scelta semplice, anzi, molto sofferta.
Perché lo abbiamo fatto?
Siamo stati praticamente obbligati, in quanto, resoci conto di avere
idee e conoscenze specifiche nel campo della Diagnostica Molecolare
tali da permetterci di sviluppare e disegnare metodologie e soluzioni
innovative, non siamo stati in grado, pur avendo provato, riprovato
ed investito con un paio di realtà produttive di prodotti farmaceutici,
di ottenere i risultati sperati.
Le difficoltà oggettive nella produzione di kits di BM in quell'epoca
ci sono apparse, quindi, evidenti tanto da farci decidere che l'unica
possibilità di successo risiedesse nella produzione in proprio;
e scegliemmo questa strada.
Oggi, nel 2001, ci sentiamo tranquilli quando decidiamo di iniziare
la produzione di un nuovo kit, ma, a quel tempo ed ancora per qualche
anno solo noi (e qualche cliente in cerca di soluzioni innovative)
ricordiamo quanti e quali problemi abbiamo dovuto affrontare, quante
notti insonni, quante sorprese inaspettate che riaprivano sempre nuove
problematiche, anche a distanza di mesi di utilizzo positivo della
soluzione in uso presso i clienti.
Ed oggi, quando stiliamo le specifiche di un nuovo prodotto da lanciare
sul mercato e poniamo alla voce "Stabilità" la frase
"oltre 12 mesi se correttamente conservato" non ci sentiamo
solo sereni, ma anche fieri.
Ci
fa piacere, quindi, illustrarvi brevemente, prima che vi inoltriate
nella conoscenza e valutazione dei nostri prodotti, il processo
che sottende il lancio sul mercato di un nuovo kit applicativo GD.
- Identificazione dell'esigenza sul
mercato
- Acquisizione delle conoscenze specifiche dell'esigenza riscontrata
e inquadramento della stessa rispetto al quadro di riferimento attraverso
una adeguata ricerca bibliografica
- Sperimentazione pratica sulla metodologia applicativa volta a
stilare un protocollo di lavoro
- Analisi del protocollo di lavoro sviluppato e studio di fattibilità
di un kit applicativo (LINK)
- Se ritenuto "fattibile" si producono alcuni prototipi
che vengono trasmessi alla Produzione che ne studia e realizza la
ingegnerizzazione, il confezionamento e con esse la "praticabilità"
costruttiva
- Il reparto Ricerca&Sviluppo, sulla base del parere positivo
della Produzione, inizia una serie adeguata di prove di utilizzo
su campioni reali
- Superata la quale produce schede tecniche definitive sulla base
delle quali la Produzione inizia a produrre un lotto "sperimentale".
- Tale lotto viene normalmente impiegato su due fronti: esternamente
presso un Laboratorio che ne valuta le caratteristiche e produce
dati per la validazione ed internamente per la messa a punto di
un protocollo interno di Controllo Qualità, indispensabile
sin dall'inizio della fase produttiva per la commercializzazione.
- La fase produttiva e la distribuzione avviene in regime di Qualità
certificata ISO 9002
Studio di fattibilità di un kit applicativo
Lo sviluppo di una applicazione parte dallo studio della letteratura
disponibile sull'argomento prescelto seguendo due diverse direzioni:
la prima indirizzata alla comprensione delle implicazioni diagnostiche
che possono derivarne, la seconda rivolta invece, alla metodologia
già in uso ed a quella potenzialmente utilizzabile per ottenere
il risultato.
Il primo traguardo è rappresentato, pertanto, dalla possibilità
di applicare con profitto i risultati del test proposto. Questa
fase, pur avendo un enorme valore perché definisce le potenzialità
di distribuzione del kit, viene definita in massima parte con il
contributo del contesto scientifico che si occupa dell'argomento
in esame.
Quanto compete più propriamente alla Ricerca e Sviluppo di
un'azienda che disegna kit destinati alla distribuzione, è
lo studio della metodologia e dei protocolli più idonei,
affinché si possano assemblare i reagenti necessari all'esecuzione
del test.
Le Linee Guida che vengono seguite sono facilmente immaginabili;
si spera infatti di raggiungere una situazione in cui i reagenti
in uso abbiano, compatibilmente con la corretta riuscita del test,
le seguenti principali caratteristiche:
1) Stabilità
nel tempo nelle condizioni di conservazione più semplici
possibili;
2) Assemblabili in condizioni operative non dedicate;
3) Numero di reagenti ridotti al minimo;
4) Standardizzazione dei risultati ottenuti;
5) Semplicità di impiego della metodica;
6) Costo contenuto.
Queste caratteristiche
sono di carattere generale, vale a dire, si applicano a qualsiasi
tipo di indagine analitica si voglia mettere a punto; accanto ad
esse la filosofia dell'azienda costruttrice e delle persone che
la compongono, sono le componenti essenziali che conferiscono al
kit le peculiarità che lo associano ad un determinato produttore.
Ci piace riportare
la filosofia che ci ha guidati finora nel disegno di tutti i sistemi
GeneDia. Essa è stata soprattutto quella di rispettare sempre
la natura dell'indagine che si esegue, senza privare la stessa delle
basi culturali indispensabili per l'esecuzione del test stesso.
Intendiamo dire che si è cercato di semplificare e standardizzare
la metodologia senza nascondere le difficoltà collegate alla
sua implementazione nel laboratorio dell'utilizzatore finale, ed
enfatizzando i vantaggi e le problematiche legate alla esecuzione
dell'indagine.
Tutto ciò viene fatto ad esclusivo beneficio dell'utilizzatore
finale, con lo studio di protocolli aperti e versatili, con la distribuzione
di sistemi modulari ed aiutandolo anche con un supporto applicativo
fattivo e reale, al fine di coinvolgerlo fino in fondo nelle problematiche
legate all'esecuzione del test, perché egli non rimanga relegato
nella posizione di semplice esecutore.
-------------ISO 9002-------------------------------ISO
14001---------

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